Fabrizia Di Pietro
27 Gennaio 2019Divertiti col quizzone
27 Gennaio 2019Appunti di scienze di Elisabetta
L’energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro. Può essere:
Cinetica: prodotta durante lo svolgimento di un lavoro
Energia che un corpo possiede in virtù del suo movimento, maggiore è la velocità, maggiore è l’energia cinetica
Potenziale: capacità di compiere un lavoro in base alla propria posizione
Può essere trasformata da una forma all’altra, le leggi della termodinamica regolano le trasformazioni energetiche:
- l’energia può essere convertita ma né creata e né distrutta
- l’energia potenziale finale sarà sempre minore di quella iniziale, le trasformazioni sono accompagnate da un aumento di disordine [calore(quantità di energia associata al movimento degli atomi, energia di meno pregio)] entropia misura del disordine
Le reazioni chimiche possono essere:
esotermiche: l’energia potenziale dei prodotti della reazione è minore dell’energia dei reagenti, libera energia ( = alla differenza di energia) Es: combustione e respirazione cellulare
endotermiche: l’energia potenziale dei prodotti è maggiore di quella dei reagenti, avviene solo con apporto energetico. Es: fotosintesi
anabolismo: sintesi proteica
Metabolismo insieme delle reazioni all’interno di una cellula
catabolismo: scissione
ATP – adenina + ribosio + tre gruppi fosfato uniti da particolari legami covalenti ad <alta energia >
Se si stacca un gruppo fosfato per idrolisi (- ADP) si libera energia- esotermica
ACCOPPIAMENTO ENERGETICO Viene accoppiata ad una reazione endotermica
(Uso dell’energia liberata dalle reazioni esotermiche alla quale serve energia perché avvenga
per fare avvenire reazioni endotermiche)
LATP fornisce il surplus di energia necessario perché avvenga la reazione endotermica
Fosforilazione permette alle molecole di compiere un lavoro
La maggior parte delle reazioni chimiche richiede un apporto iniziale energetico, che aumenti l’energia cinetica affinché le molecole collidano e abbiano un urto efficace – energia di attivazione
Per accelerare il processo intervengono gli enzimi che sono dei catalizzatori biologici che abbassando l’energia di attivazione accelerano il processo
Importante la forma. Hanno una struttura globosa con incavi detti siti attivi, in cui si incastrano per legami deboli i reagenti specifici, chiamati substrato, affinché si rompa il legame viene modificata la forma dell’enzima grazie allATP, per fosforilazione.
Cofattori: inorganiche
La catalisi enzimatica è coadiuvata da sostanze non proteiche
Coenzimi: organiche
L’attività degli enzimi può essere regolata
Inibitori competitivi: assomigliano al substrato e compete con esso per occupare il sito attivo
Inibitori non competitivi: che si legano in un altro punto dell’enzima modificando il sito attivo
La loro azione può essere irreversibile o irreversibile a seconda dei legami che si instaurano
Feedback negativo: l’inibitore è la sostanza prodotta dalla reazione quando il prodotto è in eccesso (raggiunge un certo livello).
La membrana è costituita da fosfolipidi che formano una struttura a due strati in cui le teste idrofile sono rivolte all’esterno, mentre le code idrofobe all’interno
La membrana cellulare è una membrana selettivamente permeabile, cioè che permette il passaggio di alcune sostanze mentre lo impedisce ad altre.
Le molecole apolari sono solubili nei lipidi e attraversano la membrana, mentre gli ioni non passano.
La membrana viene detta mosaico fluido
Tante proteine come tasselli le proteine si muovono nella membrana
Ci sono inoltre glicoproteine che sono dei recettori cellulari sono importanti per il riconoscimento.
Le proteine sono importanti anche per il processo chiamato traduzione del segnale, in cui recettori di membrana si legano ad uno specifico messaggero chimico (come ormone) dando luogo ad una serie di azioni a catena.
Trasporti passivi:
La diffusione è un fenomeno spontaneo, passivo, cioè senza consumo energetico, in cui le sostanze si spostano secondo gradiente (cioè da una regione in cui la concentrazione delle loro molecole è maggiore a una regione in cui la concentrazione è minore). Quando non ci sono più gradienti si raggiunge l’equilibrio, che però è dinamico, ma non vi è più un flusso netto.
L’osmosi è la diffusione dell’acqua nella membrana. Essa va dalla soluzione più diluita quindi con meno soluto ipotonica a quella più concentrata che ha più soluto ipertonica. L’equilibrio, cioè la stessa concentrazione di soluto si chiama soluzione isotonica.
Il controllo dell’equilibrio idrico è chiamato osmoregolazione.
(emolisi rottura; turgida: quando la cellula vegetale si trova in una soluzione ipotonica, in cui il vacuolo si riempie d’acqua e la pianta mantiene rigida la parete cellulare)
Molti ioni e altre molecole da dimensioni elevate non possano passare attraverso la membrana e intervengono le proteine canale, questa diffusione sempre secondo gradiente si dice facilitata
Trasporti attivi:
Pompe ioniche richiedono un consumo energetico, avviene contro gradiente di concentrazione.
Le proteine di membrana usano ATP per fonte energetica. La più comune è la pompa sodio-potassio [Na+ (sono più all’esterno) e K+ (più all’interno)] che consente alle cellule nervose di trasmettere l’impulso nervoso.
Con vescicole di membrana.
Nell’esocitosi la vescicola si fonde con la membrana ed espelle il contenuto. Nell’endocitosi la membrana si invagina, racchiudendo la macromolecola formando una vescicola. Ci sono tre tipi:
- fagocitosi: quando la cellula trasportata all’interno è solida
- pinocitosi: quando è liquida
- mediata da recettori: è presente una fossetta rivestita da recettori che legano molecole specifiche, poi la fossetta si richiude formando una vescicola
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