Riccardo Bacchelli: il Manzoni del Novecento
27 Gennaio 20191984
27 Gennaio 2019di Mario Rigoni Stern
Riassunto
La storia di Tonle Bintarn, contadino e pastore delle antiche montagne venete, comincia con un incontro con una pattuglia della Regia Finanza quando sul trono dell’ impero sedeva Francesco Giuseppe; e termina durante la Grande Guerra in un bosco millenario piantato da monaci. In mezzo, la condanna, l esilio e i ritorni furtivi, ogni inverno, cm un uccello migratore. Soltanto quando Tonle è vecchio e stanco arriva il condono. Ma è tardi per tutti: la guerra travolge ogni cosa.
Intreccio di grandi personaggi e di umili popolazioni in un angolo remoto del mondo dove s’insinua tra le vite la Storia, la vicenda di Tonle Bintarn scorre con naturalezza.
Secondo il mio parere il libro ha troppi sprazzi talvolta poetici che rendono la trama + lenta e fitta, e quindi noiosa.
Commento
Questo è un libro che racconta appunto la storia di Toenle, il quale costretto a esiliare vaga per tutta europa facendo ogni sorta di lavoro e ogni natale ritorna abusivamente dalla sua famiglia. A un certo punto il suo mandato di cattura viene debellato e quindi può vivere ancora con la famiglia, ma ormai vecchio l’unica cosa che fa è portare al pascolo il gregge e procurare la legna per il focolare. Dopo un po’ scoppia la guerra tutti scappano in pianura, ma lui resta li a far pascolare le pecore, trovato dai soldati austriaci viene mandato in un campo di concentramento e poi rispedito in Italia dove dopo aver cercato di tornare alla sua casa, che è stata distrutta dai bombardamenti, muore sotto un ulivo. Questo è un libro che serve a far riflettere, ma io l’ho trovato noioso e l’ho letto solo perché costretto. Non lo consiglio a nessuno in circostanze normali, ma visto che siamo costretti a leggere due tra quei quattro libri noiosissimi questo è il più corto solo 100 pagine.