Tedesco
27 Gennaio 2019Simone Feneri
27 Gennaio 2019Tematiche
Il processo è reale o è pura proiezione delle turbe psichiche di K.?
Tutti i rappresentanti del tribunale (dai custodi agli uscieri, fino anche ai due boia) si comportano in modo deciso e risoluto quando K. dimostra di subire l’inchiesta, mentre lo assecondano quando pare essere meno preoccupato. In svariate occasioni si ha l’impressione che il processo va avanti solo perché K. ripiomba nell’ansia. Prova ne è che quando K. sostituisce altro alla preoccupazione per il processo, semplicemente il processo svanisce nel nulla. Insomma, l’intera vicenda è nelle mani di K. , al punto che talvolta sembra un incubo, un’allucinazione, o un’ossessione paranoica, più che una realtà, poiché il processo si ingigantisce (come portata drammatica), quanto più K. ha paura di esso, mentre si ridimensiona quando K. non ci fa caso
K. personaggio autobiografico novecentesco
K. è un personaggio tipicamente novecentesco, ricco di aspetti contraddittori: tanto è brillante e razionale in alcuni punti, quanto è insicurto in altri (vedi: lo Zeno de La coscienza di Zeno di Italo Svevo). Si presenta come il tipico borghese che si è conquistata una notevole posizione all’interno della società, ma che mostra poi tutta la mancanza di una consistenza. Egli non ha una verità su cui poggiare la vita. Di fronte al mistero, che potrebbe essere rappresentato dal processo, il borghese non ha più chiavi di lettura: non può intervenire a livello razionale.