Il profumo
27 Gennaio 2019Analisi del 13 periodo
27 Gennaio 2019
Esercizi di didattica della scrittura di Francesco Dolci
-
Esercizio F) Sostituire i capi di vestiario in modo che l’immagine finale non sia di un barbone o di un clown, ma di un uomo elegantissimo:
UNO STRANO PERSONAGGIO
Un paio di scarpe nere che sembrano due barche,
calzini a righe orizzontali bianche e rosse,
pantaloni grigi decisamente inferiori alle necessità,
giacca,anch’essa nera (qualche anno fa) piena di tracce d’unto,abbottonata a fatica,tranne il bottone mediano,scoppiato.
Camicia a righe con colletto,diciamo bianco,fiocco blu a pois,
cappello rigido nero sopra la calvizie.
poi salvare sul dischetto a: con il nome dereli1f.doc
-
PAPÀ GRANDET
Come aspetto, Grandet era un uomo grosso e basso, alto cinque piedi, con dei polpacci di dodici pollici, rotule nodose e spalle larghe: il suo viso era tondo, rossastro e lentigginoso, dal mento diritto, la bocca serrata e i denti bianchi: i suoi occhi avevano l’espressione calma e divoratrice che il popolo attribuisce al basilisco: la sua fronte solcata di rughe trasversali non mancava di protuberanze significative: i suoi capelli giallastri e grigiastri avevano del bianco e dell’oro: il suo naso aveva una gobba venata che, non senza ragione, il volgo diceva pieno di malizia. Tale figura esprimeva una finezza pericolosa, una probità senza convinzione, e l’egoismo di un uomo abituato a concentrare i suoi pensieri nella gioia dell’avarizia, e convinto che il solo essere che valesse qualcosa fosse sua figlia Eugénie, unica ereditiera. D’altra parte gli atti e i modi, tutto di lui denotava quella fiducia in sé di chi ha l’abitudine d’esser riuscito in tutte le sue imprese. E così, quantunque in apparenza di costumi facili e pieni di blandizia, il signor Grandet aveva un carattere di bronzo. Chi lo vedeva oggi lo avrebbe visto con la stessa foggia di vestire del 1791: si stringeva con cinghie di cuoio le grosse scarpe e portava in ogni stagione calze di lana, calzoni corti di panno grosso marroni con bottoni d’argento, un panciotto di velluto a righe gialle e scure con doppia fila di bottoni, un largo soprabito marrone, una cravatta nera e un cappello da quacchero. I guanti solidi e ruvidi come quelli dei gendarmi, gli duravano venti mesi, e per conservarli puliti, li adagiava sempre sul medesimo bordo del cappello, con gesto metodico.
Honoré De Balzac – Eugénie Grandet
Esercizio A)
Sostituisci a Papà Grandet un tuo parente. Cerca di mantenere il più possibile le scelte dell’autore
poi salva con il nome descrizione lineare3a.doc