Rendersi conto che un dirigente scolastico non deve essere solo un burocrate, ma deve essere guida dei suoi docenti nella formulazione dell’offerta formativa, sempre attento alle nuove frontiere della didattica e della pedagogia.
Inoltre deve avere l’autonomia nella testa, cioè considerare la scuola non come una diramazione del ministero, ma come una comunità che ha la sua organizzazione, il suo curricolo e la sua capacità progettuale.
Poi, deve considerare la sua scuola all’interno di un territorio, attivare gli opportuni rapporti, coinvolgere gli enti e le associazioni del territorio nella formulazione dell’offerta formativa.
Infine, deve convocare gli studenti e le famiglie per la formulazione del contratto formativo, e del piano educativo della scuola.
Altrimenti, se un docente si aspetta sempre la circolare del ministero per sapere cosa fare, se considera la scuola come del tutto slegata dall’ambiente in cui è inserita, se giudica gli studenti e le famiglie come una controparte, è meglio che rimanga a fare il docente.
Predisposizione e gestione del piano dell’offerta formativa
Il POF è elaborato dal Collegio Docenti e adottato dal consiglio di Circolo/Istituto e dal Dirigente Scolastico, ma predisposto con la partecipazione di tutte le componenti dell’Istituzione scolastica
Il Piano dell’offerta formativa come documento costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche
Il POF, come detto nel DPR 275 del 1999, è la carta di identità dell’istituto, quindi deve contenere
le finalità generali dell’istituzione scolastica
gli obiettivi delle scelte in ambito curricolare, metodologico e organizzativo
la definizione delle risorse umane
la definizione delle risorse materiali
la durata temporale
le modalità delle verifiche dei risultati (es, certificazioni esterne)
Gli ampliamenti dell’offerta formativa tengono conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali
Il DS deve redigere un modello di Scheda Progetto, cui tutti i referenti dei progetti devono attenersi, che contenga le seguenti voci:
Titolo, Responsabile, Premessa, Finalità , Obiettivi misurabili, Modalità di realizzazione e fasi di svolgimento, Destinatari, Soggetti coinvolti, Risorse umane, Risorse materiali, Risorse finanziarie, Ore di insegnamento di personale interno, Ore di coordinamento di personale interno, Personale esterno autorizzato, Personale ATA: ore eccedenti, Attrezzature, Materiali di consumo, Affitti, Noleggi, Tempi e durata, Risultati attesi/prodotti, Modalità di monitoraggio e verifica
La definizione del curricolo in relazione ai bisogni formativi individuali e alle caratteristiche del contesto territoriale
La determinazione del curricolo tiene conto delle esigenze degli alunni, e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio.
1. Dai programmi ministeriali si è passati alla programmazione per obiettivi – Teoria del mastery learning e tassonomie di Bloom, da cui derivano la pratica della programmazione e delle unità didattiche
2. Dalla programmazione per competenze si è passati alla programmazione per competenze e dalle unità didattiche si è passati alle Unità di Apprendimento
Indicazioni per il curricolo del primo ciclo
Personalità giuridica delle scuole
Prima solo di alcuni istituti superiori tecnici e professionali, è prevista nell’articolo 21 della legge n. 59 del 1997
si attua nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dal 1° settembre 2000
Autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio
Autonomia organizzativa finalizzata alla realizzazione della flessibilità , si esplica liberamente, anche mediante superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell’unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei docenti, secondo finalità di ottimizzazione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e temporali
Autonomia didattica, finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere. Essa si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, da adottare nel rispetto della possibile pluralità di opzioni metodologiche, e in ogni iniziativa che sia espressione di libertà progettuale, compresa l’eventuale offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi e nel rispetto delle esigenze formative degli studenti
Autonomia di sperimentazione e di ricerca riguardo:
a. la progettazione formativa e la ricerca valutativa;
b. la formazione e l’aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico;
c. l’innovazione metodologica e disciplinare;
d. la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sulla loro integrazione nei processi formativi;
e. la documentazione educativa e la sua diffusione all’interno della scuola;
f. gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici;
g. l’integrazione fra le diverse articolazioni del sistema scolastico e, d’intesa con i soggetti istituzionali
ANSAS (ex-Irre e Indire) Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica
Carta dei servizi
Patto educativo di corresponsabilità
Il Dirigente scolastico è tenuto ad attivare rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio
Con le altre scuole (reti di scuole), con gli enti locali e con le realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio, la scuola può stipulare accordi di rete, convenzioni, consorzi, ecc…
Studenti
Assemblee studentesche
Diritti e doveri (Statuto delle studentesse e degli studenti)
Sanzioni disciplinari
Famiglie
Assemblee dei genitori
Comitato dei genitori (= riunione dei genitori eletti negli organi collegiali)
Associazioni di genitori
Progettare, all’interno del POF le attività di
Orientamento in entrata
Accoglienza
Orientamento in uscita
Listituzione scolastica autonoma: quadro normativo e profili organizzativi e gestionali
Era già prevista nell’articolo 21 della legge n. 59 del 1997
I ruoli e i rapporti tra gli Organi Collegiali, Dirigente Scolastico, Enti Locali
Distinzione fra Organi di gestione (DS) e organi di indirizzo (Consiglio della Istituzione scolastica) all’interno della scuola
Le competenze degli organi collegiali, prima dettate dai Decreti del 1974, sono state ribadite nel testo unico D.Lgs 297 del 1994
Collegio dei Docenti (funzioni)
Consiglio di istituto (composizione e funzioni)
Giunta esecutiva del Consiglio di Istituto(composizione e funzioni)
Comitato per la valutazione del servizio dei docenti(composizione e funzioni)
Consiglio di classe, interclasse e intersezione(funzioni)
Associazionismo territoriale
Il Dirigente scolastico svolge una importante funzione di sostegno e incentivazione dellassociazionismo territoriale