L’Omaggio
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omaggio inizialmente era una cerimonia senza alcun elemento religioso: il vassallo, tenendo le sue mani in quelle del signore, si dichiarava suo «uomo» e in segno di amicizia i due si baciavano sulla bocca.
In epoca carolingia fu aggiunta una seconda cerimonia religiosa, meno importante: la «fede». Il vassallo giurava fedeltà al signore sul Vangelo. Tuttavia questi due riti avevano un valore diverso.
La «fede» era un giuramento rinnovabile che poteva essere contratto da un uomo appartenente a qualsiasi classe sociale.
L’omaggio, al contrario, legava il vassallo al signore fino alla morte e poteva essere contratto solo dalle classi elevate. Esso derivava da una cerimonia caratteristica dei popoli germanici. Poiché questi popoli si identificavano con il loro esercito, un ragazzo diventava uomo quando gli venivano consegnate le armi. Qui sta l’atto, che accompagnava l’omaggio, in cui il signore cingeva la spada al vassallo.
Questo spiega la maggiore importanza dall’omaggio, rito di carattere militare, in una società guerriera e la forza del legame che univa vassallo e signore, legame tanto forte che poteva perpetuarsi nei figli dei contraenti.