Quando si diffuse la teoria del mastery learning, si elaborò la programmazione per unità didattiche, cioè si procedeva con il seguente schema:
Il fine dell’azione didattica è suddiviso in macro-obiettivi, a loro volta, distinti in micro-obiettivi. Se la verifica (valutazione finale) dell’obiettivo dimostra che l’obiettivo non è stato raggiunto, si ripete, con gli opportuni aggiustamenti, l’intervento strutturato, fino al punto in cui il micro-obiettivo è stato raggiunto, e si passa ad un altro micro-obiettivo.