Vita di Cesare
27 Gennaio 2019A SCUOLA CON … RINNOVATA ENERGIA!
27 Gennaio 2019L’insegnamento è un dono, da un certo punto di vista impagabile.
C’è qualcosa in questo scambio tra insegnante e studente, in questo dono reciproco che non può essere assolutamente misurato.
Esiste ancora una grammatica comune umana solo se si arriva al livello delle esigenze originarie.
Compito del dirigente è che la scuola sia un luogo dove sia possibile parlare la comune lingua umana.
Ciò vuol dire che in questo luogo la tradizione è proposta di vita, dove ci si può capire, dove si parla la stessa lingua, non in senso strettamente tecnico.
In questo senso non c’è contraddizione tra leadership educativa e leadership manageriale.
Il compito dell’insegnante e il compito del dirigente scolastico è quello della memoria, di ritornare sempre all’origine, di ritornare sempre allo scopo per cui si fa tutto.
Bisogna iniziare sempre l’anno scolastico con la seguente domanda: “Che cosa vuol dire per noi educare attraverso l’insegnamento delle discipline?”
C’è sempre un alleato nell’altra persona, che è il suo desiderio di conoscenza e di bene. Nell’altro c’è una positività cui ti puoi appigliare. Bisogna partire dalla certezza che in tutti c’è questo desiderio.
Per l’insegnante l’orizzonte su cui mettersi in gioco è quello della classe, mentre per il dirigente scolastico è l’intera scuola ad essere la sua classe.
Comunque, sempre in entrambi i casi, la cosa importante è quella di essere disposti ad imparare. Non esiste un insegnante se non c’è la voglia di imparare. Persino il preside non può essere solo. Anche il preside deve essere aiutato a fare il proprio lavoro.