Volontariato
27 Gennaio 2019Confronto tra Il principe e i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio
27 Gennaio 2019Samuel Taylor Coleridge nacque nel 1772 nel Devonshire e si formò sui classici, ma poi allargò le sue fonti di ispirazione sino ad essere molto influenzato dalla poesia e dalla filosofia tedesca del tempo. Infatti, non fu solo poeta, ma anche pensatore
Durante gli anni dell’università fu influenzato dalla Rivoluzione Francese, che lo rese un repubblicano entusiasta, poi la sua disillusione lo spinse a progettare di trasferirsi in America con lo scopo di fondare un utopico comunità in Pennysylvania (chiamata “Panthisocrazia, basata sull’abolizione della proprietà privata e sulla totale collaborazione dei suoi membri).
Nel 1795 conobbe Wordsworth e nel 1800 si stabilì nel Lake District, dove collaborò con Wordsworth e produsse diverse opere.
– The Rime of the Ancient marinaio (1798): primo poema delle “Lyrical Ballads”.
– Christabel (1797-1800): poema incompiuto, ambientato nel Medioevo, su una giovane ragazza sotto l’incantesimo di una strega.
– Kubla Khan (1797): poema onirico descritto come “curiosità psicologica”.
– Biographia Literaria (1817): saggio di critica letteraria e autobiografia, nonché spiegazione del duplice compito che Wordsworth e lui si erano posti nelle “Lyrical Ballads”: Wordsworth basava la sua poesia su argomenti ordinari, Coleridge era interessato al soprannaturale. Wordsworth poneva in evidenza lo stupore di fronte alla natura, sentita come positiva, Coleridge ne evidenziava aspetti inquietanti.
Nei decenni seguenti il sodalizio si sciolse, e i due furono sempre meno legati, al punto che Samuel si rivolgeva all’amico di un tempo chiamandolo “Mister Wodsworth, a testimoniare il distacco, che l’aveva reso quasi un estraneo.
Forse influì anche l’uso eccessivo dell’oppio, allora legale, da parte di Coleridge.
La sua produzione poetica più tarda fu ritenuta minore, ma recentemente è stata rivalutata.
Coleridge morì nel 1834, a 62 anni.
“LA BALLATA DELL’ANTICO MARINAIO”: è composta da sette parti e ambientata nel vasto mare, ed è introdotta da un abstract che contiene un breve riassunto dell’intero poema.
In quest’opera di più di seicento versi non solo ci sono parti liriche, ma anche importanti parti narrative: una è la poesia stessa, la seconda è costituita da alcune didascalie inserite nella poesia con la funzione di spiegarla.
The Rime of the Ancient marinaio riguarda il soprannaturale, ed è organizzato in una progressione di eventi basata su una sequenza di cause ed effetti: Coleridge dichiara che la coerenza formale è necessaria per dare al poema “un interesse umano e una parvenza di verità”
Nella poesia c’è una alternanza di reale ed surreale. Coleridge inserisce cioè elementi reali per conferire alla poesia un senso di “credibilità”, ma senza rovinare il senso dell’orrore e del mistero soprannaturale.
– Senso del Mistero: il Marinaio (strana intrusione alla festa nuziale, il suo aspetto è “ghiaccio incandescente”, il suo modo arcaico di parlare), l’Albatro (arriva dal nulla, anche se vivo o morto è sempre legato a strani eventi soprannaturali).
– L’accenno alle Superstizioni Medievali e alle Macabre Credenze: la “Morte” come scheletro e la presenza della “Vita nella Morte”.
– Presenza di creature non naturali (mostri marini) ed eventi non naturali.
Struttura:
PARTE PRIMA: intrusione dell’Antico Marinaio alla festa nuziale; lui misteriosamente è spinto a raccontare a qualcuno la sua storia. Così ferma un uomo, un invitato al matrimonio, e inizia a narrare . All’inizio il giovane è un po’ restio ad ascoltare la storia del Marinaio, ma si fa sedurre dal suo aspetto e dal suo “occhio luccicante”: il Marinaio gli racconta del suo viaggio in nave al Polo Sud e della tempesta che ha bloccato la nave. Tutto l’equipaggio è preoccupato per il proprio destino, ma all’improvviso la tempesta si ferma e appare un Albatro dal nulla. Tuttavia il marinaio, probabilmente arrabbiato perché l’Albatro si ciba di quello che potrebbe far comodo ai marinai, lo uccide con la sua balestra e l’Albatro muore. Coleridge, comunque non spiega fino in fondo il motivo di questa folle azione.
PARTE SECONDA: il marinaio inizia a sentire la sua coscienza turbata da quello che ha fatto, ma l’equipaggio inizialmente approva questa azione, perché ha misteriosamente fermato la tempesta. Dopo alcuni istanti, però, sembra che una maledizione sia stata lanciata sulla nave, che inizia a muoversi verso l’Equatore: poi i venti cessano e la nave rimane bloccata in una zona di “mare calmo morto”, e alcuni orribili mostri appaiono nel mare.
PARTE TERZA: l’equipaggio soffre la sete e arriva una nave da Ovest (nonostante il “mare calmo morto”!!) su questa nave ci sono uno scheletro (la Morte) e una donna dai capelli biondi e la pelle bianca (la Vita-in-Morte): stanno giocando a dadi, la Morte vince il destino dell’equipaggio, la Vita-in-Morte vince il destino del Marinaio. Infatti, tutti i membri dell’equipaggio muoiono, il Marinaio rimane solo sulla sua nave.
PARTE QUARTA: dopo 7 giorni e 7 notti di solitudine, il Marinaio inizia a benedire i mostri marini rompendo l’incantesimo di “Vita nella Morte” e ristabilisce l’equilibrio con il mondo sulla natura, rotto dall’assassinio dell’Albatro.
Nelle parti seguenti si alternano visioni oniriche, che manifestano una natura meno ostile nei confronti del marinaio, comunque solo in mezzo all’oceano, fino ad un insperata liberazione, che coincide con l’approdo nel porto conosciuto, dove il marinaio incontra un eremita, al quale vuole confessare il suo peccato.
PARTE SETTIMA: il Marinaio conclude il suo racconto e spiega all’invitato al matrimonio che probabilmente è maledetto a vagare alla ricerca di qualcuno che racconti la sua storia. L’invitato al matrimonio riceve il consiglio di amare tutte le creature create da Dio, si sente un po’ triste ma anche più saggio.
Interpretazione:
Coleridge, attraverso questa storia, vuole raccontare al lettore la colpa, la sofferenza e la redenzione umana dopo il brutale assassinio dell’Albatro, forse simbolo di un crimine contro la natura , la Rivoluzione Industriale??, oppure rivisitazione in chiave moderna della leggenda del peccato originale?
Per S.T. Coleridge ci sono due tipologie di immaginazione:
l’immaginazione primaria è una facoltà posseduta da tutti attraverso la quale possiamo percepire il mondo che ci circonda e attraverso la quale possiamo afferrare la complessità dell’infinito e renderlo finito dandogli un ordine.
L’immaginazione secondaria è un passo avanti: è la facoltà di dissipare, dissolvere l’ordine prodotto nell’immaginazione primaria e ricreare qualcosa di totalmente nuovo, una realtà radicalmente diversa, grazie alla fantasia.
Questa seconda capacità non è comune a tutti, è posseduta solo dai poeti, ed è simile all’immaginazione primaria nel tipo di processo ma differisce nel grado: infatti l’immaginazione secondaria è più profonda. La fantasia, infine, è il modo attraverso il quale il poeta si esprime, il modo attraverso il quale presenta i prodotti dell’immaginazione secondaria, ad esempio rime, ritmo, figure retoriche, metafore e così via.
Materiale didattico e appunti su atuttascuola
- “Kubla Khan” by Samuel Coleridge terza prova, a cura della prof.ssa Mara Masseroni
- The water snakes di Samuel Coleridge di Federico Galli
- “The Rime of the Ancient marinaio” by Samuel Coleridge terza prova n.1, a cura della prof.ssa Mara Masseroni
- “The Rime of the Ancient marinaio” by Samuel Coleridge terza prova n.2, a cura della prof.ssa Mara Masseroni
- Melville” Moby Dick” & Coleridge ” the Rime of the Ancient marinaio”: a comparison compito di inglese, a cura della prof.ssa Mara Masseroni
- Compito di Inglese sui Poeti romantici inglesi di Alissa Peron
- Il simbolismo, la funzione del poeta e la concezione della realtà in Blake e Wordsworth, ed il tema del sogno in Coleridge di Veronica Molla
- Coleridge
- Wordsworth and Coleridge: MAN AND THE NATURAL WORLD in English literature
Materiale didattico e appunti su altri siti
- La fondazione filosofica dell’immaginazione in Coleridge di Massimo Fiorot
- Coleridge, Samuel Taylor da lafrusta
- Coleridge di Luigi De Bellis
- Samuel Taylor COLERIDGE del Liceo Dallaglio